Tumori Benigni della Cute
I Tumori Benigni sono forme clinicamente non aggressive che non pregiudicano la sopravvivenza del paziente, ma che possono comportare problematiche estetiche o funzionali qualora la loro presenza vada ad interferire con il normale espletamento di attività fisiologiche (ad es. lesioni palpebrali che limitano il campo visivo, lesioni facilmente traumatizzate da manovre quotidiane, ecc.) o che provochino sintomatologie algiche di qualsiasi tipo in rapporto ad alcuni movimenti od alla assunzione di determinate posture. Talvolta alcune lesioni benigne (ad esempio Nevi giganti o lipomi) possono comportare problematiche particolari quando le loro dimensioni raggiungono valori ragguardevoli con ovvi disagi estetici o funzionali.
- Angiomi
Si tratta di lesioni benigne che trae origine dal tessuto vascolare e che si possono presentare come piccoli noduli rilevati della pelle, come chiazze di colorito variabile tra il rosa pallido ed il violaceo, come lesioni a placca di superficie irregolare. Possono essere distinte forme limitate con un decorso benigno, forme ad involuzione spontanea od addirittura e forme con evoluzione progressiva che richiedono trattamenti scleroembolici e/o chirurgici. Laloro valutazione richiede una visita specialistica accurata che può richiedere anche valutazioni strumentali preoperatorie (ad es. ecodoppler, angioTC, angio RMN) (vedi fotogallery).
- Angiofibroma
Si tratta di piccoli noduli fibrosi rossastri di natura fibrovascolare, spesso multipli e talvolta sono distintivi di sindromi cliniche complesse (Sindrome di Bourneville, neurofibromatosi, ecc). Possono essere asportati chirurgicamente oppure mediante laser (vedi fotogallery).
- Angiocheratoma
Si tratta di lesioni cutanee nodulari rosso scure, spesso ipercheratosiche, lesione risultanti da una associazione di una malformazione dermica sottostante con una soprastante epidermica. Quando si presentano in forme multiple possono fare parte di sindromi più complesse. Il loro trattamento prevede una asportazione fisica mediante laser o escissioni chirurgiche (vedi fotogallery).
- Cisti Epiteliali
Sono tumefazioni sottocutanee molto superficiali che possono originare da follicoli piliferi (cisti epitedermiche) principalmente del volto, dello scroto o di altre sedi corporee (vedi fotogallery). Le dimensioni possono variare tra pochi mm fino ad alcuni cm. Presentano una particolare capacità di infettarsi dando origine ad ascessi localizzati che possono richiedere trattamenti di urgenza che possono non essere radicali. Per questo motivo si preferisce asportare le cisti epiteliali quando sono in una fase quiescenti prima che sopravvenga una complicanza suppurativa.
- Cisti Sebacee
Sono simile alle cisti epiteliali ma originano sul tronco o sugli arti (vedi fotogallery). Presentano analoghe complicanze infettive per cui ne è consigliata una asportazione chirurgica preventiva.
- Cisti Dermoidi
Sono tumefazioni dovute all'accrescimento in sede profonda di annessi cutanei (vedi fotogallery). Si localizzano frequentemente al volto, in età infantile, od in età più adulta in sede sacrale (sinus pilonidalis). Richiedono un trattamento chirurgico per il rischio di complicanze infettive locali e per il rischio di fistolizzazioni e cronicizzazioni. Talvolta possono richiedere accertamenti strumentali (TAC, ecografie, fistolografia) per una accurata valutazione preoperatoria.
- Cheratosi o Verruche Seborroiche
Sono lesioni rilevate a superficie irregolare di colorito giallastro o brunastro, che possono presentare una tendenza allo sfaldamento seguito da una ricrescita spontanea (vedi fotogallery). Insorgono preferenzialmente sulla cute del tronco dopo i cinquanta anni di età. Non richiedono un trattamento chirurgico tradizionale e possono essere rimosse con crioterapia, laser o escissioni tangenziali.
- Acantoma
Si tratta di piccoli noduli rosacei che colpiscono spesso gli arti inferiori e che vengono solitamente asportati chirurgicamente per un loro corretto inquadramento diagnostico.
- Cheratoacantoma
Si tratta di una lesione cutanea che presenta un tipico e dirimente rapido accrescimento (vedi fotogallery). L'aspetto nodulare, anche di grandi dimensioni, e la presenza di una ulcerazione apicale crateriforme rappresentano i due caratteri più peculiari di questa neoplasia. Tuttavia la somiglianza di quest'ultima neoplasia con i carcinomi spinocellulari, dal quale si distingue talora solo istologicamente, impone un trattamento chirurgico tradizionale mediante una asportazione con un margine di exeresi adeguato.
- Iperplasia Pseudoepiteliomatosa Della Cute
Si tratta di una forma clinica benigna della cute che si ispessisce ed assume un aspetto irregolare e ipercheratosico (vedi fotogallery) (link). Deve essere eseguita una biopsia incisionale poiché esiste la necessità di eseguire una diagnosi differenziale rispetto ad un carcinoma verrucoso della cute che si presenta clinicamente in modo simile. Può complicarsi con infezioni locali batteriche o micotiche od ulcerazioni e fistolizzazioni.
- Dermatofibroma o Istiocitofibroma
Si tratta della più frequente neoplasia benigna del tessuto connettivo. Si presenta di aspetto nodulare intradermica, tipicamente localizzata agli arti inferiori dove si presenta spesso in forme multiple. Prevede un trattamento chirurgico in anestesia locale (vedi fotogallery).
- Cheloide
Non si tratta di una vera e propria neoplasia piuttosto di una forma di cicatrizzazione esuberante in risposta ad un qualunque evento traumatico (ferite chirurgiche, traumatiche, lesioni da trattamento) che interessi gli strati più profondi della pelle. Insorge in alcune sedi corporee in modo preferenziale (sterno, deltoide, avambraccio, orecchio, ecc) e in particolar modo in soggetti predisposti.
Il trattamento di queste lesioni prevede una serie di interventi di invasività crescente iniziando da pressoterapia delle lesioni, terapie topiche cortisoniche, terapie infiltrative cortisoniche, escissioni chirurgiche seguite da terapie farmacologiche oppure radioterapie locali di superficie. Nella diagnosi differenziale va distinto dalle cicatrici ipertrofiche che presentano una involuzione spontanea in circa 18 mesi di tempo e tendono a rimanere limitate alle dimensioni delle cicatrici iniziali (vedi fotogallery).
- Granuloma Piogenico
Si tratta di lesioni cutanee rossastre nodulari facilmente sanguinanti. Creano problematiche diagnostiche differenziali con altre lesioni cutanee maligne per cui, pur essendo semplicemente trattabili mediante tecniche fisiche quali laser, diatermocoagulazione o crioterapia, richiedono spesso una asportazione chirurgica per una certezza diagnostica (vedi fotogallery).
- Tumore Glomico o Glomangioma
Si tratta di piccole lesioni nodulari localizzate profondamente nel derma. Si localizzano spesso in sede distale delle dita e sono caratterizzate da una sintomatologia dolorosa provocata anche semplicemente dallo sfioramento delle aree che ne sono sede. Il trattamento prevede la loro asportazione chirurgica (vedi fotogallery).
- Neurofibromi
Si tratta di lesioni cutanee di natura nervosa caratterizzate da noduli di colorito rosaceo e di consistenza molle. Si possono presentare in forma isolata, in forme multiple od in forme confluenti. In questi ultimi casi spesso fanno parte di sindromi più complesse (neurofibromatosi) (vedi fotogallery).
- Lipomi
Si tratta di neoplasie benigne del tessuto adiposo che si presentano come noduli di dimensioni estremamente variabili del tessuto sottocutaneo. Possono essere singoli o multipli ed in questo ultimo caso riconoscono spesso una etiologia genetica con altri elementi della stessa famiglia colpiti dalla stessa malattia. La terapia è chirurgica e la asportazione viene effettuata tradizionalmente per lesioni complesse e mediante microincisioni e "squeezing" delle lesioni nelle forme multiple. Questa metodica consente la asportazione di queste lesioni con incisioni estremamente limitate (vedi fotogallery).